Intervento di Francesco Napolitano, Associazione Risveglio – Ditelo “sui tetti”

NOTE MINIME DI PROGETTUALITA’ FISCALE

  1.  Il sistema tributario è una fonte essenziale nell’ambito delle entrate erariali, della distribuzione della ricchezza, dell’etica sociale, della attrazione di capitali, di un rapporto trasparente e convergente tra lo Stato e i cittadini.
  2. Nella attuale situazione economica globale, il sistema tributario è anche uno dei nodi centrali del PNRR
  3. E’ all’esame parlamentare un disegno di legge di delega al Governo per la revisione del sistema fiscale; uno dei principi direttivi generali consiste nella riduzione del carico fiscale sui redditi derivanti dall’impiego dei fattori di produzione.

Si esprimono di seguito alcune linee guida cui il legislatore dovrebbe e potrebbe ispirarsi nell’ambito della evoluzione normativa in corso, con particolare riguardo all’obiettivo di un supporto alle famiglie, alla “natalità”, all’associazionismo solidale, alla educazione scolastica.

  1. Oltre alla introduzione dell’assegno unico, occorre prevedere anche una diversa formulazione della imposizione sulle persone fisiche, al fine di non considerare soggetto passivo il singolo individuo ma il nucleo familiare. La “famiglia”, in quanto cellula base e primaria della società civile, deve essere messa al centro della revisione fiscale.
  2. Occorre rivisitare, attraverso un sensibile allargamento sia di tipo oggettivo che di tipo quantitativo, il perimetro di deducibilità dal reddito di spese necessarie per la educazione dei figli, per le esigenze della famiglia, per la conduzione domestica di base, con un’opera di massima semplificazione per il riconoscimento di tali spese.
  3. Particolari disposizioni fiscali agevolative si rendono necessarie per spese afferenti necessità di assistenza familiare per disabilità grave. Ciò in linea con la progettualità sanitaria di agevolare la domiciliazione rispetto alla ospedalizzazione.
  4. La revisione del sistema nazionale di riscossione, previsto dal disegno di legge di delega fiscale, deve porre particolare attenzione alle singole situazioni degli ambiti familiari nel loro complesso.
  5. Con riferimento all’associazionismo solidale e no-profit, esso va incentivato anche attraverso una omogeneizzazione fiscale, evitando che alcuni segmenti associazionistici abbiano un territorio più agevolato di altri. Va privilegiato l’associazionismo da volontariato.

9 . Va definitivamente abbandonata la previsione di sottoporre al regime IVA attività svolte da no-profit di volontariato.

  1. E’ auspicabile una esenzione per piccole contribuzioni o remunerazioni saltuarie svolte da terzi a favore di associazioni di volontariato.
  2. Va definitivamente abbandonata la previsione di eliminare la aliquota ridotta IRES attualmente prevista, tra l’altro, per gli istituti di istruzione aventi personalità giuridica; ciò al fine di non aggravare la posizione fiscale delle scuole paritarie.
  3. Una equa distribuzione e una riduzione complessiva del carico fiscale possono essere armi efficaci non solo per combattere la evasione delle imposte ma anche per una lotta alla corruzione, uno dei mali endemici della nostra società, da sempre come tale fortemente avversata da Papa Francesco.
  4. Un intervento fiscale evolutivo deve dunque saper contemperare le posizioni delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori autonomi, quali parti strettamente unite di un unico ingranaggio sociale. Ogni segmento deve percepire che una riforma fiscale si rivolge a tutti per un maggior benessere sociale di tutti; per una crescita cioè, oltre che del PIL, di quello che definisco BIL “Benessere Interno Lordo”.