PUBBLICA AGENDA SUSSIDIARIA E CONDIVISA

TERZO AGGIORNAMENTO (I SEMESTRE 2024)

(in occasione delle elezioni europee del 25 settembre 2022)

     segreteria@suitetti.org

CAMPO OBIETTIVI DESCRIZIONE OBIETTIVO
SUSSIDIARIETA’ PNRR e sussidiarietà Il PNRR rimane eccessivamente centralista. La migliore riforma dello stesso sarebbe l’introduzione del principio di sussidiarietàorizzontale, coinvolgendo il mondo imprenditoriale e del terzo settore, in particolare facendo leva, almeno nei comparti delle infrastrutture, della promozione dell’occupazione (lavoro), della sanità e del welfare, nel partenariato pubblico privato, nonché nel coinvolgimento dei corpi intermedi nelle azioni a valenza sociale e di rigenerazione urbana. In tal senso si è proceduto nella conversione in legge del DL 19/2024, per quanto riguarda una parte della Missione 6, prevedendo, cioè, che i consultori, appartenenti alle nuove “case di comunità”, possano essere organizzati dalle regioni anche con il fattivo coinvolgimento di realtà del terzo settore con esperienza nell’assistenza alla maternità
FAMIGLIA E RINASCITA DEMOGRAFICA  
  Istituire la giornata

della vita nascente

Al fine di sostenere una cultura di tutela della vita, appare opportuno che il Parlamento approvi una proposta di legge per l’istituzione della giornata della vita nascente, come richiesto da molti Comuni e realtà non profit
  Un fisco pro family Nella legge delega n. 111/2023, che ha avviato la riforma fiscale, come auspicato dall’Agenda “sui tetti” è stata riconosciuta quale priorità una nuova tutela della famiglia e dei figli. La decretazione delegata deve ora introdurre concreti istituti, al fine di non considerare il soggetto passivo dell’imposizione fiscale il singolo individuo ma il nucleo familiare (tax unit familiare, come il quoziente familiare o altri modelli concettualmente equivalenti).
  Un fisco adeguato alla realtà Nella fase attuativa della legge delega fiscale, si dovrà anche saper riconoscere le spese necessarie alla maternità, all’educazione dei figli e alle esigenze della famiglia, allargando sensibilmente il plafond della deducibilità; è altresì necessaria una semplificazione ed una rivisitazione del connubio tra detrazioni dalla imposta e i citati oneri deducibili dal reddito complessivo, al fine di non creare possibili distorsioni contributive in un segmento sensibile e ancor più per offrire un sistema maggiormente trasparente.

In tal senso, si può, esemplificativamente, prevedere un credito d’imposta per i soggetti (consumatori o esercenti imprese, arti o professioni) che si avvalgano di servizi prestati o beni ceduti da professioniste o imprenditrici madri di figli piccoli ovvero rendere strutturale il bonus fiscale per le babysitter quale quello già introdotto in via temporanea durante la pandemia

  Rivedere ISEE È urgente la revisione dei parametri ISEE attualmente molto iniqui, perché penalizzano le famiglie, non solo numerose. Sul punto, é stato considerato un obiettivo parziale presente nelle precedenti versioni dell’Agenda, a proposito dell’iniqua imputazione dell’Assegno unico nel parametro in oggetto, da cui è stato finalmente eliminato.

In attesa di una radicale riforma (o superamento) dell’istituto, si dovrà neutralizzare almeno la prima casa sotto il profilo dell’incidenza nell’ISEE.

  Priorità maternità L’incalzare ossessivo dell’ideologia gender, che afferma la fluidità dei sessi e nega l’oggettività del reale al riguardo, intende colpire in particolare la natura e la dignità femminili, prevaricando le donne nei loro ambiti di realizzazione e marginalizzandole ad uno dei supposti numerosi generi. Vanno fermati a tutti i livelli questi tentativi nichilistici di manipolazione culturale ed educativa, innanzitutto ponendo come priorità la valorizzazione e la tutela della maternità e della donna.
  Procedure di riscossione coatta:

più attenzione alle famiglie

 

Nella riforma della riscossione, vanno previste ipotesi procedimentali che evitino l’ipoteca sulla prima casa da parte degli agenti della riscossione, visto che tali beni non possono essere oggetto di procedure esecutive vere e proprie ed essere mandate all’asta, cosicché il fisco di norma non ha incassi e la famiglia viene comunque gravemente danneggiata
  Governare con la sussidiarietà:

familiare ius aedificandi

Si auspica una disciplina nazionale quadro, affinché in sede di legislazione regionale concorrente la capacità edificatoria sia connessa non solo alla proprietà, ma a ciascun figlio, cosicché una famiglia possa ampliare più facilmente la propria abitazione o acquisire un credito edilizio monetizzabile sul mercato, vincolando l’entrata a esigenze per l’educazione, con ciò dando vita, senza esborsi per la finanza pubblica, a una sorte di “dote” per le famiglie italiane con figli stimabile in alcune decine migliaia di euro.
  Primum ascoltare … Appare essenziale la valorizzazione e l’ascolto dei corpi intermedi della società nel decidere le politiche familiari con l’istituzione di Tavoli presso i Ministeri che trattano problematiche sulla famiglia e la sistematica consultazione da parte del Governo dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia. S prende favorevolmente atto, comunque, che sono stati avviati numerosi momenti di confronto, fra l’altro, con la Presidenza del consiglio, con i Ministri della Famiglia, della Salute, del Lavoro, dell’Istruzione, del PNRR.
VITA: DAL CONCEPIMENTO

ALLA MORTE NATURALE

 
  Cure palliative Nella legge di bilancio 2023 è stata inserita, su proposta del network, una norma di pungolo alle Regioni per arrivare, entro il 2028 al 90% del fabbisogno nazionale di cure palliative, che, poi, nella legge di bilancio 2024 sono state, seppur in misura ridotto, rifinanziate dopo molti anni, sempre pe rle proposte “sui tetti” Nel frattempo, lo stesso network ha promosso la costituzione di un Osservatorio nazionale presso AGENAS sulle cure palliative, che sta fungendo da reale pungolo verso le regioni.

Dovrà proseguire e essere incrementato il finanziamento per le cure palliative, assumendo nel merito quanto descritto dal parere di dicembre 2023 del CNB. Al tempo stesso andranno abbandonate pratiche improprie di ostinazione terapeutica

  Assistenza H 24

e sostegno ai Caregiver

La legge delega sugli anziani n. 33/2023 ha assunto importanti principi auspicati dall’Agenda per un sostegno ai caregiver, che ora necessità di una efficace attuazione con la decretazione delegata.

In generale, dovranno essere ricercate le riforme e le risorse necessarie affinché si raggiunga, anche riflettendo su possibili assegni di cura, nonché utilizzando le più avanzate forme di telemedicina e/o sanità di prossimità, in coerenza con l’impianto del PNRR, missione 6, nonché degli auspici di cui alla legge 33/023 il primario obiettivo di una assistenza domiciliare h24 per tutti i casi di invalidità, anche a supporto e accompagnamento della solidarietà familiare e amicale, ove esistente

  Rifondare i consultori,

attuando il PNRR e con una nuova

disciplina degli stessi

Il PNRR prevede di affidare alle nuove “case di comunità” anche le funzioni dei consultori (missione M6): attuando uno degli obiettivi dell’Agenda, la legge di conversione del DL 19/24 ha ribadito, in continuità con l’art. 2 della 194/78, in tema di effettiva promozione della vita, la possibilità di coinvolgere realtà no profit.

Contestualmente, si ritiene utile una aggiornata disciplina dei consultori che dia concretezza, anche utilizzando metodi sussidiari, allo scopo che essi avrebbero dovuto avere, quali strumenti e luoghi per sostenere la maternità.

  Riconoscere il concepito Va sostenuta la proposta storicamente elaborata dal Movimento per la Vita, di inserimento, all’art. 1 del Codice civile del riconoscimento della capacità giuridica dal concepimento, subordinatamente alla successiva nascita
  Revocare o disapplicare

la circolare del Ministro

della Salute 12.8.2020

Appare necessario invertire il trend di banalizzazione e “privatizzazione” dell’IVG. Il SSN non può dimenticare che è in gioco una vita umana né abbandonare la donna, eliminando la ospedalizzazione in caso di IVG, con maggiori rischi per la salute e lasciando la persona in una accentuata e grave solitudine, peraltro in contrasto persino con la legge 194/78
  Fine vita: priorità a cure palliative

 

La sentenza 242/2019 della Corte costituzionale indica profili di criticità dell’art. 580 cp, ma non può determinare la perdita di sovranità del Parlamento nel decidere il “come” superare la problematica: quindi il Parlamento può lavorare anche sul concetto di “non punibilità” nelle circostanze esposte nel medesimo arresto, a partire dal rendere effettivo il “pre-requisito” indicato dalla Consulta delle cure palliative. Altresì va preservato il Servizio Sanitario nella sua essenziale e irrinunciabile finalizzazione esclusiva alla cura.
  Disciplinare i contraccettivi

di emergenza

Va ripensata la scelta di AIFA di eliminare la prescrizione medica per l’assunzione di contraccettivi di emergenza con effetti anche antinidatorii, con una disciplina a tutela delle minorenni e del ruolo dei genitori
EDUCAZIONE, RISORSA DELL’IO E DELLA POLIS  
  Leva educativa: urge un nuovo patto fra famiglia e scuola Sono maturate le condizioni per proporre un nuovo patto fra le due principali agenzie educative: la famiglia, che ha il diritto/dovere di educare i figli, e la scuola. Un patto che ripensi una collaborazione, le cui forme attuali sono assai indebolite e nel quale trovino luogo procedure di confronto e dialogo continuativi dei docenti e della scuola con la famiglia di ogni studente. In tale ambito dovrà essere inserito il sempre più indispensabile consenso informato dei genitori a moduli informativi ed educativi incidenti sui parametri della concezione antropologica.
  Sussidiarietà e uguaglianza

delle risorse, specie nella crisi

 in atto

L’educazione ha come primo soggetto la famiglia, che ancora difetta delle condizioni per esercitare davvero liberamente tale essenziale funzione. Soprattutto, a regime, la Repubblica dovrebbe garantire alle famiglie che intendono scegliere scuole paritarie un credito/contributo di istruzione pari ad almeno il 70% di quanto lo Stato stesso spende pro-studente, in base al costo standard di sostenibilità. Tale contributo dello Stato sia integrato con i finanziamenti di Regioni e Comuni fino a raggiungere l’intero costo standard a partire dalle famiglie meno abbienti. Per giungere gradualmente a tale obiettivo, si potrà assumere, ad esempio, un metodo simile a quello in uso in Lombardia, che raggiunge con un bonus scuola in base a un certo ISEE circa il 30% della platea interessata. Ciò consentirebbe di assumere, da subito, una direzione metodologica, considerando la nota scarsità di risorse, ma al tempo stesso dando evidenza a una direzione verso l’obiettivo di giustizia.
  Dispersione scolastica Un contrasto efficace alla dispersione deve sostenere anzitutto le famiglie in condizione di svantaggio sociale e culturale, che non dispongono di risorse né per usufruire di interventi di recupero né per accedere alle scuole paritarie, che rappresentano una preziosa opportunità di recupero degli studenti in difficoltà sociale e culturale. È urgente che Stato, Regioni e Comuni assicurino a queste famiglie contributi “destinati a coprire, fino all’intero ammontare, il costo delle rette delle scuole paritarie e dei servizi educativi accreditati”, attivando a tale scopo anche i nuovi fondi del PNRR per la lotta alla dispersione scolastica e i fondi europei.
  Graduatorie “paritarie” Accogliendo un obiettivo dell’Agenda, il legislatore ha introdotto interessanti riforme affinché gli anni di insegnamento nelle scuole paritarie siano considerati equivalenti a quelli svolti nelle scuole statali, dando così pieno riconoscimento al ruolo svolto dalle scuole paritarie, sanando almeno in parte l’anomalia della scuola italiana e garantendo il pluralismo educativo. Tale percorso dovrà conoscere ulteriori tappe e un maggior spettro.
  Infrastrutture “paritarie” Il sistema delle infrastrutture scolastiche è al collasso. Serve un nuovo approccio che consenta il PPP (partenariato pubblico privato) rafforzando l’autonomia degli enti locali. Si apprezza, in tal senso, che siano intervenute norme nel senso auspicato nelle precedenti versioni dell’Agenda ’edilizia, includendo anche gli immobili delle scuole paritarie negli investimenti e finanziamenti del PNRR per “interventi di carattere infrastrutturale” nella scuola italiana, auspicando che tale innovazione venga confermata e incrementata.
 

 

No gendernelle scuole Nelle scuole -e non solo- è in atto un tentativo di “colonizzazione ideologica” attraverso la teoria gender, che, negando l’oggettività del dato reale sulla persona, mira all’affermazione di una nuova antropologia e all’introduzione di un’etica di Stato. In attesa del nuovo “patto scuola-famiglia”, deve attivarsi una particolare prudenza verso numerose iniziative in tal senso, quali progetti didattici, percorsi di educazione civica, corsi per docenti, documenti ministeriali sensibili, fino alla recente diffusione della Carriera Alias, che introduce la fluidità di genere imponendo una palese forzatura giuridica.
  Fra scuola e lavoro Ha necessità di essere rafforzato il raccordo tra formazione scolastica e post-scolastica e mondo del lavoro – in uno spirito di sussidiarietà tra forze sociali, imprese, terzo settore, istituzioni scolastiche e altre istituzioni – favorendo un graduale riequilibrio tra le risorse finanziarie destinate agli ammortizzatori sociali e quelle, finora insufficienti, destinate alle politiche attive del lavoro
  Università – Alta Formazione

per la nuova classe dirigente

Si dà molta importanza alle competenze tecniche, alle hard skills che certamente sono prioritarie nella formazione di un giovane  studente: d’Ingegneria, di Economia, di Giurisprudenza, di Medicina, di Biotecnologie e altre Facoltà; ma, ormai da numerosi anni, con l’era digitale, sono le abilità trasversali, cioè le Soft Skills, quelle che oggi contano tanto quanto se non di più, insieme alla Leadership per saper guidare e motivate le persone e l’Etica per condividere valori etici e virtu’ etiche che rendono le  persone migliori
  Più giovani nelle politiche Si chiede l’implementazione di politiche giovanili che favoriscano le realtà associative con scopo educativo e culturale delle giovani generazioni, attraverso procedure di accreditamento, convenzioni, finanziamenti di progetti, affinché i ragazzi possano incontrare luoghi stabili di proposta educativa per il pieno sviluppo della loro personalità. La disciplina delle associazioni sportive sia estesa alle associazioni con finalità educative e culturali.
  Giovani e PNRR Attraverso la previsione di specifiche forme di consultazione, vanno coinvolte le rappresentanze del mondo giovanile organizzato, anche nelle scelte relative alla destinazione e all’impiego delle risorse destinate a generare nuovo debito pubblico in capo alle nuove generazioni
  No alla liberalizzazione

degli stupefacenti

Proposte quali quella del testo unificato presentato alla Camera “Disposizioni in materia di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope nei casi di lieve entità” (C. 2307 Magi e C. 2965 Licatini) non è una priorità per il paese, è pericoloso sotto il profilo del messaggio culturale, è contrario al lavoro di tutti i soggetti coinvolti nell’educazione alla salute e nella tutela dalle dipendenze, come richiesto sia a livello nazionale che sovranazionale.
 

CHE SIA…

 “FATTA GIUSTIZIA”

 

 
  Fermare lo straripamento

della giurisdizione

Va arrestato il progressivo processo di erosione del ruolo normativo del Parlamento per opera del ritenuto ruolo di supplenza che viene esercitato soprattutto dalla c.d. “magistrature superiori”
  Riformare la formazione

dei magistrati

La riforma in corso della giustizia rappresentava e rappresenta l’occasione per porre mano a un percorso di formazione per l’accesso alla funzione giudicante, ma anche agli uffici direttivi, dei magistrati per saper coniugare la conoscenza tecnica, con la capacità di attenzione al caso concreto. Secondo gli auspici della precedente versione dell’Agenda, il Governo ha avviato la revisione delle modalità di selezione dei magistrati con l’introduzione di verifiche non soltanto della preparazione, bensì pure della maturità fisico-psichica. Tale direzione va confermata, monitorata e incrementata.
  Separare le funzioni

e quindi le carriere

Il Parlamento deve disciplinare una netta distinzione fra le funzioni inquirenti e giudicanti, a tutela della centralità della persona cui tutte le fasi processuali devono essere funzionali. Detta riforma ha peraltro anche bisogno di una modifica costituzionale, per evitare che i P.M. eletti nel C.S.M. continuino a occuparsi della carriera dei giudici, e viceversa
  Un nuovo giudizio

disciplinare

Il giudizio disciplinare deve essere eliminato dalle competenze del C.S.M., per affidarlo a un giudice nominato con criteri oggettivi, come ipotizzato addirittura la Bicamerale D’Alema
  Adeguare gli organici,

stabilizzando

È improcrastinabile l’adeguamento quantitativo degli organici dei magistrati e del personale di cancelleria, oggi mediamente pari alla metà degli organici degli altri Paesi UE. Allo scopo, vi sono adeguate soluzioni di emergenza, come per es. favorire il transito in ruoli a tempo indeterminato di almeno una parte di quei 5.000 magistrati onorari, che invece, pur smaltendo non pochi procedimenti penali e civili, lavorano a cottimo e a tempo determinato;
  Non allontanare

il Giudice dal “fatto”

La centralità della persona nel processo ha quale condizione la massima attenzione alla singola fattispecie. L’“ufficio del processo” previsto nella recente riforma rischia di allontanare il Giudice dalla diretta conoscenza di ciascun “fatto” che gli viene sottoposto e dovrà essere, dunque, approntata la opportuna correzione di tale effetto.
  Detenuti: rieducare al lavoro e

alle relazioni

Serve una rinnovata valorizzazione del ruolo che le associazioni e i corpi intermedi possono avere nel collaborare con le istituzioni penitenziarie nella rieducazione al lavoro dei detenuti, con grandi benefici in termini di aiuto alla persona, riduzione della recidiva e, con essa, della spesa carceraria
WELFARE E POLITICHE DEL LAVORO  
  Per i più deboli: valorizzare corpi intermedi, formazione e sostegno al lavoro La crescente povertà sia occasione per il legislatore di valorizzare e sostenere, oltre che con adeguati sostegni, le comunità che si fanno prossimo, per intercettare bisogni nascosti e considerare realmente quelli conclamati all’interno di relazioni umane, che vanno considerate come la prima risorsa. Inoltre, si abbandoni la strada del facile assistenzialismo, ma si scommetta sulla persona con percorsi formativi e un ben più convinto sostegno alla ricerca di occupazione, adeguando gli standard delle politiche attive del lavoro ai parametri europei, nonché connettendo le medesime alla capacità anche dei soggetti privati, categoriali e no profit, di attivare ricerche adeguate di collocamenti lavorativi.
  Per i più deboli: correggere le storture normative Vanno sistematicamente emendate le troppe norme che rendono più deboli i già deboli (dai limiti per la concessione delle rateizzazioni delle cartelle, alla possibilità di far fallire aziende strutturalmente fragili, alla possibilità di esecuzione per debiti di piccolo taglio, ecc)
  Per i più deboli: rendere accessibili

 i beni comuni

I beni comuni (ambiente, cultura, informazione, sicurezza e salute) vanno trasformati in diritti comuni, perché siano accessibili e fruibili da tutti, specie dai soggetti più deboli. Serve una nuova disciplina che, anche innovando i profili di governance comune, consideri detti beni come propri delle comunità, dunque né solo privati, né solo di una amministrazione. In tale prospettiva, la normazione dovrà consentire, secondo il principio di sussidiarietà, nuovi spazi alle comunità territoriali, affinché le relative esigenze siano adeguatamente considerate e non sacrificate da dinamiche meramente privatistiche o neocentraliste.
  Per i più deboli: riforma della riscossione Il nuovo regime della riscossione, con l’unificazione di Agenzia delle Entrate e di Agenzia Entrate-Riscossione non deve diventare occasioni di prassi vessatorie verso le famiglie e i più fragili – Va previsto perciò un maggior ruolo di indirizzo da parte del MEF
  Per i più deboli: disabilità Occorre avviare un processo di efficientamento delle leggi 180/78 e 104/92. Senza pregiudizi ideologici, facendo tesoro della esperienza positiva, delle difficoltà di questi anni e della motivazione inclusiva che le ha generate,serve un aggiornamento in positivo ascoltando famiglie, utenti e professionisti della scuola e della sanità. In particolare, occorre valorizzare e personalizzare le risposte terapeutiche ed educative tenendo presente il livello di gravità evitando risposte inadeguate e limitate adattando tempi, specializzazione degli interventi ed uscendo dal conformismo ideologico che limita le speranze di autonomia e miglioramento spesso a danno delle famiglie.
  Lavoro: detassare

incrementi territoriali

Reintrodurre una “cedolare secca” con una aliquota semplificata al 10% per qualunque incremento retributivo definito in azienda o nei territori per una tassazione agevolata e definitiva di tutti gli aumenti retributivi aziendali e territoriali
  Lavoro: migliore remunerazione

dei lavori

Occorre introdurre un trattamento complessivo minimo secondo il livello iniziale del contratto maggiormente applicato nel settore più prossimo, nonché rafforzare l’effettività dell’equo compenso dei lavoratori autonomi, rispetto ai quali urge anche potenziare le forme di tutela, per scongiurare la strutturazione di vere e proprie “nuove aree servili” a causa della instabilità e precarietà della occupazione lavorativa, nonché della fragilità, specie per i giovani, delle professioni autonome.

 

  Lavoro: rendere conveniente

il lavoro delle madri

Va reso vantaggioso per datori di lavoro e clienti il lavoro svolto da madri di figli piccoli, per es. prevedendone una “superdeduzione” del relativo costo. Un segnale in tal senso è stato inserito nella legge di bilancio 2024, con deduzioni a favore dei datori di lavoro per lavoratrici con almeno due figli. Le misure di tal segno vanno rinforzate, soprattutto con forme di incentivazioni direttamente a favore delle madri.
  Lavoro: welfare aziendale

ed enti bilaterali

Secondo i propositi contenuti nell’Agenda,sono state incrementate le misure di welfare aziendale, quali i fringe benefit,per innescare un meccanismo virtuoso di prestazioni alla persona e di attenzione ai tempi familiari. E’ una direzione che va progressivamente dilatata.

Anche la valorizzazione del ruolo degli enti bilaterali può permettere ulteriori forme di welfare integrativo per sanità, previdenza, assistenza attraverso grandi fondi contrattuali; egualmente,l’apprendimento teorico e pratico è perseguibile attraverso enti territoriali, così come il collocamento e l’assistenza contrattuale, le scuole di mestiere, la sicurezza possono diventare il propriumdegli enti di governo dei mercati del lavoro locali, frammentati e fragili.

  Lavoro: partecipazione

dei lavoratori

L’Agenda messa a punto per le elezioni politiche del 2022 chiedeva di perseguire con convinzione il coinvolgimento dei lavoratori nella vita delle imprese, inclusa la distribuzione di azioni, su base libera e negoziale, attuando finalmente l’art. 46. Sul punto, si è sviluppata la pregevole iniziativa della CISL, che ha proposto una lege di iniziativa popolare, che è in fase di discussione nella competente commissione della Camera dei deputati.
  Lavoro: algoritmi

pro o contro la persona?

Si rende necessaria una nuova elaborazione normativa affinché l’intelligenza artificiale dia nuovo supporto alla potenzialità lavorativa, ma senza sostituire la libertà responsabile della persona se integralmente formata
  Lavoro: credito alle imprese Vanno perseguite la difesa e la promozione della biodiversità del sistema bancario, attraverso leggi che favoriscano la crescita e il rafforzamento del credito cooperativo, delle banche popolari e di prossimità senza omologare gli istituti di credito alle regole e al modello della società per azioni, consentendo la raccolta e l’investimento locali del risparmio
  Sanità: no a protocolli selettivi Vanno rivisti ed eliminati i protocolli sanitari che stanno introducendo pratiche sanitarie selettive, sovente penalizzando l’età
  Welfare: allargare la no tax area In occasione dell’attuazione della riforma fiscale di cui alla legge 111/2023, a favore del ceto più debole, nei confronti delle persone fisiche occorre innalzare la soglia della cosiddetta “no tax area”, al di sotto della quale nessuna imposizione diretta è dovuta, a prescindere dalla tipologia di reddito prodotto.
  Welfare: equità nel no profit In occasione della progressione della riforma fiscale introdotta dalla legge 111/2023, l’associazionismo solidale e no-profit va incentivato anche attraverso una omogeneizzazione fiscale, evitando che alcuni segmenti associazionistici abbiano un territorio più agevolato di altri.
  No profit:

rinunciare al regime IVA

Attuando la legge 111/2023, va definitivamente abbandonata la previsione di sottoporre al regime IVA di opere no profit e del volontariato
  No profit: agevolare operatività Nell’ambito della riforma fiscale, dovrà prevedersi una tassazione semplificata per piccole contribuzioni o remunerazione a terzi di soggetti no profit
ECOLOGIA UMANA  
  Natalità come

primo standard di sostenibilità

Devono essere radicalmente innovati gli standard di sostenibilità e i relativi strumenti di sostegno, specie dei programmi di transizione ecologica, inserendo esplicitamente un criterio-fattore di qualità relativo al sostegno della natalità e della maternità negli ambienti di lavoro
  Un ambiente per l’uomo La cultura ecologica non si può ridurre a una serie di risposte urgenti e parziali ai problemi che si presentano riguardo al degrado ambientale, all’esaurimento delle riserve naturali e all’inquinamento cosicché la politica si deve adoperare, a livello nazionale, europeo e internazionale, per una strategia globale volta a pervenire ad un nuovo modello di sviluppo, inclusivo e sostenibile, che valorizzi l’ecologia umana, rifiuti la cultura dello scarto e coniughi in questa prospettiva le politiche economiche, fiscali, educative nonché i parametri adottati a tutti i livelli (locale, europeo e internazionale) per valutare sviluppo, crescita e stabilità di un Paese.
  Comunità energetiche Vanno incentivate e promosse forme di nuova solidarietà nell’ambito di approvvigionamento dell’energia, quali i modelli di “comunità energetiche” che consentono a più soggetti e nuclei famigliari di associarsi per sopportare con minori oneri investimenti pe rimpianti di produzione di energia rinnovabile da distribuire nell’ambito delle stesse comunità, con importanti decrementi dei costi per l’energia.
  Ecologia integrale e etica ecologica Va supportata una trasformazione dell’agricoltura secondo le dinamiche dell’ecologia integrale e dell’etica ecologica, favorendo le innovazioni tecnologiche e proponendo severi filtri all’utilizzo di pesticidi eccessivamente invasivi e non necessari, a sviluppo delle suggestioni mirabilmente sviluppate da Papa Francesco  nella Laudato Si
DIRITTI  
  Prevedere la maternità surrogata

come reato internazionale

A seguito della sentenza delle SS.UU. del 31.3.2021 diviene urgente rendere delitto internazionale l’utero in affitto per evitare anche in Italia la “commercializzazione” di bambini e di donne. In tal senso, molto positivo è stato il voto favorevole a tale nuova estensione del reato della Camera dei deputati, che il Senato dovrà confermare in tempi celeri.
  Pericolo tratta Urge l’applicazione continuativa e omogenea sull’intero territorio nazionale della normativa sulla tratta, favorendo in particolare i percorsi di uscita dalla prostituzione forzata delle vittime di tali traffici, anche in collaborazione col volontariato a ciò dedicato, e senza escludere interventi che disincentivino comportamenti in cui la donna è mercificata.
  Immigrazione: proporre un’agenda

nel Piano Mattei

Sul presupposto della chiara distinzione fra migranti in fuga da contesti di persecuzione o di guerre, e di migranti per motivi economici, appare urgente che il Governo si faccia promotore in sede europea e in collaborazione con l’UNHCR:

a) di missioni permanenti nei luoghi delle partenze, o di transito, dei flussi per esaminare ivi le domande di riconoscimento dello status di rifugiati, e quindi consentire in viaggio in sicurezza a coloro cui il riconoscimento sia accordato,

b) di un accordo teso alla distribuzione dei profughi fra i vari Paesi dell’Ue, in proporzione alla popolazione e alla estensione territoriale di ciascuno;

c) di riaccompagnamenti assistiti di coloro cui lo status di rifugiato non viene accordato nei Paesi di rispettiva provenienza;

d) di accordi con i Paesi di origine e di transito per favorire flussi di ingressi regolari di migranti economici, in necessario collegamento col controllo da parte loro delle proprie frontiere.

Sotto questo profilo appare molto positivo il “Piano Mattei” avviato dal Governo, che dovrà procedere secondo le linee di dinrizzo sopra esposte.

  Immigrazione: sui richiedenti asilo Vanno snellite le procedure amministrative e giudiziarie per l’inserimento dei richiedenti asilo nei circuiti lavorativi e di assistenza, incrementando le risorse a ciò dirette
  Immigrazione: sui minori Si chiede una maggiore apertura delle strutture che accolgono i minori non accompagnati verso le Comunità territoriali, attraverso associazioni qualificate e competenti, per promuovere l’accoglienza e l’integrazione territoriale.
  Immigrazione: sui centri SAI Va avviata una revisione dei programmi d’informazione, formazione, accompagnamento, assistenza e orientamento attuati nei Centri SAI per i richiedenti asilo e rifugiati, cosi come devono effettuarsi maggiori controlli di qualità su chi gestisce l’accoglienza nei Centri SAI.
Il BISOGNO DI ITALIA, IN EUROPA E NEL MONDO
  Scenari di guerra:

rinnovare l’alleanza atlantica

per la pace

Dopo oltre due anni di guerra, nonché dopo i fatti del 7 ottobre 2023, va confermata la necessità che l’Italia sostenga, assieme all’Unione Europea, l’alleanza atlantica per il rispetto del diritto internazionale e degli accordi internazionali quali quello di Budapest del 1994 e dunque sia accanto all’Ucraina e a Israele. Peraltro, il miglior sostegno potrà essere perseguito, qualora l’Italia riuscirà ad assicurare all’alleanza cui appartiene il proprio peculiare apporto affinché, ascoltando il Magistero di Papa Francesco, l’Occidente ponga quale priorità lo sviluppo determinato e instancabile di azioni diplomatiche per ottenere una moratoria dell’attuale uso delle armi nella prospettiva di salvare la vita di ogni singola persona, oltre al popolo e alla nazione ucraini, con la forza del principio per cui non c’è pace senza libertà e senza giustizia, principio che induce a supportare la stabilizzazione del medio orienta con la creazione di due Stati fra Israele e un territorio palestinese che dovrà essere comunque sottratto a organizzazioni terroristiche, il cui principale scopo sia la persecuzione sionista e l’avversità all’Occidente .