SE SOCIETÀ E POLITICA DIALOGANO, IL “BENE COMUNE” SI AVVICINA

PARITÀ SCOLASTICA: GOVERNO E PARLAMENTO, ASCOLTANDO LE ASSOCIAZIONI, HANNO RIDOTTO UNA INGIUSTIFICABILE DISCRIMINAZIONE E UNA GRAVE SACCA DI PRECARIATO

 

Le circa cento associazioni del network “Ditelo sui tetti” ribadiscono l’importanza dell’approvazione presso le competenti commissioni della Camera degli emendamenti inseriti nel DL “Pa Bis”, con cui si riconosce pari valore ai 36 mesi di servizio svolti nelle scuole paritarie come in quelle statali, per poter accedere a un percorso abilitante speciale, costituito da 30 cfu anziché 60, “valorizzando per entrambe le categorie l’esperienza professionale già prestata nel sistema nazionale d’istruzione”*. Nella stessa occasione, si è individuato per i prossimi tre anni un criterio più flessibile per il riconoscimento dei requisiti per la parificazione da parte delle scuole libere, prevedendo che “si possa prescindere dal possesso dell’abilitazione da parte dei docenti che abbiano almeno tre anni di servizio negli ultimi dieci”, nelle more, cioè, della messa a regime del percorso abilitante ordinario per tutti gli aspiranti insegnanti.

Il provvedimento nel suo insieme pone fine a una duplice discriminazione nei confronti dei lavoratori delle scuole paritarie, il cui lavoro, da un lato, non veniva ingiustamente riconosciuto con la stessa dignità rispetto ai loro colleghi delle scuole statali, colmando, da un altro, un vuoto temporale di quasi un decennio, in cui non sono state previste possibilità di abilitazione per i docenti delle scuole libere, cosicché si era formata una sacca di precariato di circa 15.000 docenti. Finalmente, migliaia di insegnanti delle scuole parificate potranno uscire da una condizione di incolpevole instabilità e potranno continuare il loro operato nelle scuole in cui sono inseriti, con ciò consentendo alle stesse istituzioni paritarie di poter offrire una ben più solida continuità al servizio educativo offerto agli studenti e alle famiglie. E non possiamo che rammaricarci nel vedere alcune rappresentanze sindacali (una per il vero …) che si sono precipitate a stigmatizzare la sacrosanta scelta di riconoscere la stessa valenza al lavoro di docenza in istituzioni scolastiche che, ai sensi della legge Berlinguer (!), sono tutte parte integrante -con pari dignità di quelle statali- dello stesso sistema di istruzione della Repubblica! Né possiamo comprendere come non si possa plaudere alla fine di una situazione di precarietà per migliaia e migliaia di persone, con le relative famiglie, che hanno avuto il coraggio di sacrificare altre scelte per la fedeltà alla vocazione di dedicarsi all’educazione, il primo e più importante servizio di cui la società ha necessità.

Il network esprime un sincero ringraziamento al Governo, nelle persone del ministro dell’istruzione e del merito, prof. Giuseppe Valditara, e del sottosegretario alla Presidenza, dott. Alfredo Mantovano, nonché al Parlamento, in special modo ai deputati di un ampio spettro politico, che, in vari modi, hanno sostenuto l’emendamento in questione, fra cui l’attivissimo Lorenzo Malagola, così come a tutti i rappresentanti delle istituzioni che si sono posti in ascolto della società civile, come è avvenuto nel convegno “A cosa serve la scuola?” tenutosi “sui tetti” di Milano il 5 giugno scorso, perché hanno compreso, accolto e sostenuto le istanze della società, volte ad affermare i principi costituzionali di libertà educativa e parità scolastica anche attraverso la tutela del prezioso lavoro dei docenti.
Peraltro, il valore dell’operato del ministro Valditara sta non solo nell’aver assicurato una fattiva disponibilità all’ascolto, ma anche nell’aver a sua volta incoraggiato la più ampia sinergia operativa tra soggetti del mondo della scuola, quali Agesc, Foe, Fidae e le altre realtà di Agorà della parità con il nostro network, tra i quali si è attivata una proficua collaborazione, che auspichiamo segni l’avvio di un metodo operativo foriero di altri risultati nel cammino verso il pieno riconoscimento della libertà di educazione.

Quanto espresso è paradigmatico di una buona prassi, in piena logica sussidiaria, nata dall’incontro tra la propositività della società civile e l’operosità delle istituzioni, un dialogo costruttivo che si è tramutato in lavoro per il bene comune.

*(Comunicato stampa del MIM: Scuola, stanziati 50 milioni per personale aggiuntivo per il Pnrr. Al via percorsi di abilitazione per i docenti precari. Parte la piattaforma unica per i servizi della scuola alle famiglie – Scuola, stanziati 50 milioni per personale aggiuntivo per il Pnrr. Al via percorsi di abilitazione per i docenti precari. Parte la piattaforma unica per i servizi della scuola alle famiglie – Miur).